giovedì 23 marzo 2017

Vanno reinventate le fondamenta dei sistemi sociali


In edilizia, le fondamenta che non riescono ad assorbire i carichi delle strutture in elevazione, trasmettendoli al terreno e ancorando l’edificio al suolo, non sono a regola d’arte.
E altrettanto approssimative si direbbero le fondamenta dei sistemi socio-economici, che ovunque nel mondo, (Europa in primis) si disfano come sottoposti a un perenne terremoto.
Non c’è politica e giustizia che salvi almeno la decenza nei sistemi sociali, tutti belli (leggi legali all’esterno) come un frutto maturo al punto giusto, ma dentro, in crescente e perenne putrefazione.
Dov’è il guasto? Nella politica, nella giustizia, nel mercato o nella “cultura” incapace di adeguare le fondamenta fiscali e finanziarie, alla costruzione sociale, perchè non ne venga fuori il solito gigante con i piedi d’argilla? Vedi Italia che ha sfiorato il primato di quarta potenza mondiale, ma con un carico di debito pubblico inarrestabile e forse incalcolabile.
Quindi il problema dell’Umanità sta tutto nelle fondamenta tributarie e finanziarie degli Stati, pensate per un certo carico sociale produttivo, ma poi assoggettate ad un sovraccarico fallimentare, dovuto a fattori imponderabili e perciò ingovernabili come calamità naturali, perdita di competitività, migrazioni inarrestabili, epidemie, guerra, terrorismo ecc.
E chiedere alla politica di governare bene in queste condizioni è da ospedale psichiatrico. E’ come pretendere che il marito disoccupato festeggi degnamente l’anniversario del matrimonio regalando alla consorte un diamante più una pelliccia.
Quindi i sistemi sociali necessitano di una sola cosa che la politica ancora non ha, anzi non ha mai avuto. Le fondamenta fiscali e finanziarie a geometria variabile (a spese delle generazioni presenti non di quelle future), che le scienze socio-economiche non hanno ancora inventato. In modo da reggere tutto il carico delle sollecitazioni impreviste, incalcolabili e perciò, a tutto oggi, politicamente ingovernabili.
Sigmund Freud ha tentato di proteggerci dai ciarlatani con queste illuminanti parole: “No, la scienza non è un’illusione. Ma sarebbe illusione credere di poter trovare altrove quello che essa non può darci”.
Perciò aspettarsi miracoli dalla politica è da utili idioti, se la scienza non ha ancora capito come assicurare ai popoli e agli Stati, fondamenta fiscali e finanziarie una punta più solide della ricotta annacquata italiana a default garantito.
Se provate a guardare un albero sottoposto a mille sollecitazioni negative, da acqua, vento, neve, valanghe ecc. avete l’impressione che il Padreterno, inventando gli alberi con una sola gamba abbia sbagliato qualcosa. Invece ha calcolato fondamenta tali, cioè le radici, da sopportare senza danni tutti i carichi esterni naturali e accidentali.
Allora sono le fondamenta fiscali e finanziarie a fare solido o pericolante il sistema Stato. Senza un gettito tributario equamente distribuito, per garantire radici e linfa vitale a popolo e Stato, la politica è costretta ad attingere denari dai finanziatori esterni.
Ma poi, maneggiando tanta “farina”, è inevitabile che gli "onestissimi mugnai" della classe dirigente si sporchino di privilegi, sprechi e furti, fino ad uccidere popolo e Stato.
Il lavoro ricco, le tasse eque e una classe dirigente onesta, assicurano solide fondamenta, radici e linfa a qualunque sistema socio-economico e quindi alla Casa Comune detta Stato. Il resto è abbaio alla luna.

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