domenica 11 giugno 2017

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Solo i fatti caricano di senso i vuoti paroloni delle democrazie, confermando o smentendo che cultura, politica, giustizia e mercato, siano serviti realmente per salvare poveri e ricchi; o ahinoi, hanno fatto schiattare di sfruttamento e persecuzione criminale i poveri, per accrescere e concentrare l’arricchimento legale dei ricchi.
Se il Padreterno creando l'Universo ha fatto cose ben più grandi dello sfamare a pani e pesci un limitato numero di persone affamate; perché non ha voluto impedire almeno una delle due cause di sfascio garantito dei sistemi sociali di qualunque razza; cioè il disumano impoverimento dei poveri, o l’insensato e crescente arricchimento dei ricchi?
Ferocemente promosso e tutelato dagli utili idioti delle “legatissime” istituzioni democratiche, che usano il potere politico maggioritario dei nostri poveri italiani in costante lievitazione, per concentrare ricchezza in mano ad un numero sempre più esiguo di ricchi, che corrono in mare ad importare poveri davvero, ma poi li salvano per finta, sfruttandoli quanto e più dei poveri italiani.
Avesse impedito almeno questo; il Padreterno non avrebbe lasciato a noi la patata bollente delle bellissime ma finte democrazie, così inadatte a garantire a tutti un minimo vitale di giustizia sociale, da convertirsi, (vedi Italia) in schifose, incorreggibili, disumane dittature del caos, scusate volevo dire del bordello burocratico.
Con una classe amministrativa e dirigente di oltre cinque milioni di addetti, (ma qualcuno parla pure di sei) che si è ritagliata per sé, tali e tanti privilegi, irresponsabilità, furti e impunità, vivendo ben oltre le proprie capacità produttive e facendo solo danni; che allo stato delle cose, lascia ai propri figli, (dopo averli assicurato una laurea) un debito pubblico astronomico, e se gli andrà da dio, (raccomandazione permettendo) un lavoro di apprendistato per 400 euro mensili, (se e quando li incassano realmente) o l’emigrazione max a 25 anni.
E a questo livello di sfascio, c’è una sola considerazione da fare: se l’arricchimento dei ricchi è fisiologico, non lo ha impedito Dio e non può impedirlo nessuno; i saggi della cultura e i potenti della politica e della giustizia, che ci stanno a fare così numerosi, se si dicono impegnati a garantire la legalità anche a beneficio degli ultimi, ma poi gli ultimi, i disperati, lievitano manco fossero pandori, e continuano a schiattare da formiche sotto un diluvio di iniquità e violenza, spacciata per giustizia sociale?
Persino nella ricca, progredita e pacifica Italia, c’è ancora una minoranza di donne povere, che trova più sicuro, per le proprie disumane condizioni fisiche, psicofisiche o economiche, in alternativa al suicidio, partorire e uccidere il neonato, anziché affidarsi a quel esercito di “benefattori” che occupano le istituzioni per sfruttarle a proprio esclusivo vantaggio, e alla faccia di chi non sa, non ha, non può.
Salvo nobilissime eccezioni, gli addetti pubblici sono tanto idioti o rapaci nel tutelarsi i propri interessi, che stanno obbligando le donne a spartirsi così freneticamente fra casa e lavoro, pur avendo figli piccoli e piccolissimi da accudire, da renderle matte, feroci o scimunite a tal punto, da dimenticarsi i figli in macchina sotto il sole per cinque ore, con epilogo drammatico.
Di questo porcaio italiano, se ci sono saggi, ricchi e potenti che conservano ancora un barlume di coscienza e dignità, qua pubblicamente e concretamente dovrebbero vergognarsi e dissociarsi.
Io ne parlo da tre decenni, ma abbaio alla luna. Ho iniziato a scrivere quasi da semi analfabeta, alla notizia per me sconvolgente pubblicata dal “Quotidiano di Lecce”, nel 1985-7 (non ricordo più) di una vedova giovanissima con figli da mantenere, che dopo aver chiesto invano aiuto a mezzo mondo, aveva ammazzato i figli e si era suicidata.
Tre decenni sono passati senza che la classe dirigente italiana si sia accorta quale scia di morti per ingiustizia sociale si sta lasciando alle spalle, persino fra gli stessi dipendenti pubblici. Chiamare democrazia, Stato di diritto e giustizia sociale una simile vergogna, è roba da barbari o da matti.


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