Solo i fatti caricano di
senso i vuoti paroloni delle democrazie, confermando o smentendo che cultura,
politica, giustizia e mercato, siano serviti realmente per salvare poveri e
ricchi; o ahinoi, hanno fatto schiattare di sfruttamento e persecuzione criminale
i poveri, per accrescere e concentrare l’arricchimento legale dei ricchi.
Se il Padreterno creando l'Universo ha fatto cose
ben più grandi dello sfamare a pani e pesci un limitato numero di persone
affamate; perché non ha voluto impedire almeno una delle due cause di sfascio
garantito dei sistemi sociali di qualunque razza; cioè il disumano
impoverimento dei poveri, o l’insensato e crescente arricchimento dei ricchi?
Ferocemente promosso e tutelato dagli utili idioti
delle “legatissime” istituzioni democratiche, che usano il potere politico
maggioritario dei nostri poveri italiani in costante lievitazione, per
concentrare ricchezza in mano ad un numero sempre più esiguo di ricchi, che
corrono in mare ad importare poveri davvero, ma poi li salvano per finta,
sfruttandoli quanto e più dei poveri italiani.
Avesse impedito almeno questo; il Padreterno non
avrebbe lasciato a noi la patata bollente delle bellissime ma finte democrazie,
così inadatte a garantire a tutti un minimo vitale di giustizia sociale, da
convertirsi, (vedi Italia) in schifose, incorreggibili, disumane dittature del
caos, scusate volevo dire del bordello burocratico.
Con una classe amministrativa e dirigente di oltre
cinque milioni di addetti, (ma qualcuno parla pure di sei) che si è ritagliata
per sé, tali e tanti privilegi, irresponsabilità, furti e impunità, vivendo ben
oltre le proprie capacità produttive e facendo solo danni; che allo stato delle
cose, lascia ai propri figli, (dopo averli assicurato una laurea) un debito
pubblico astronomico, e se gli andrà da dio, (raccomandazione permettendo) un
lavoro di apprendistato per 400 euro mensili, (se e quando li incassano
realmente) o l’emigrazione max a 25 anni.
E a questo livello di sfascio, c’è una sola
considerazione da fare: se l’arricchimento dei ricchi è fisiologico, non lo ha
impedito Dio e non può impedirlo nessuno; i saggi della cultura e i potenti
della politica e della giustizia, che ci stanno a fare così numerosi, se si
dicono impegnati a garantire la legalità anche a beneficio degli ultimi, ma poi
gli ultimi, i disperati, lievitano manco fossero pandori, e continuano a
schiattare da formiche sotto un diluvio di iniquità e violenza, spacciata per
giustizia sociale?
Persino nella ricca, progredita e pacifica Italia,
c’è ancora una minoranza di donne povere, che trova più sicuro, per le proprie
disumane condizioni fisiche, psicofisiche o economiche, in alternativa al
suicidio, partorire e uccidere il neonato, anziché affidarsi a quel esercito di
“benefattori”
che occupano le istituzioni per sfruttarle a proprio esclusivo vantaggio, e
alla faccia di chi non sa, non ha, non può.
Salvo nobilissime eccezioni, gli addetti pubblici
sono tanto idioti o rapaci nel tutelarsi i propri interessi, che stanno
obbligando le donne a spartirsi così freneticamente fra casa e lavoro, pur
avendo figli piccoli e piccolissimi da accudire, da renderle matte, feroci o
scimunite a tal punto, da dimenticarsi i figli in macchina sotto il sole per
cinque ore, con epilogo drammatico.
Di questo porcaio italiano, se ci sono saggi,
ricchi e potenti che conservano ancora un barlume di coscienza e dignità, qua
pubblicamente e concretamente dovrebbero vergognarsi e dissociarsi.
Io ne parlo da tre decenni, ma abbaio alla luna. Ho
iniziato a scrivere quasi da semi analfabeta, alla notizia per me sconvolgente
pubblicata dal “Quotidiano di Lecce”, nel 1985-7 (non ricordo più) di una
vedova giovanissima con figli da
mantenere, che dopo aver chiesto invano aiuto a mezzo mondo, aveva ammazzato i
figli e si era suicidata.
Tre decenni sono passati senza che la classe
dirigente italiana si sia accorta quale scia di morti per ingiustizia sociale
si sta lasciando alle spalle, persino fra gli stessi dipendenti pubblici.
Chiamare democrazia, Stato di diritto e giustizia sociale una simile vergogna,
è roba da barbari o da matti.
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