domenica 8 marzo 2020

Banchieri contro industriali: guerra senza prigionieri.


Nel mondo economico o finanziario nessun imprenditore accetterebbe di immolarsi al posto di un concorrente. Questa è la ragione per cui un banchiere non salva un industriale rischiando di fallire al posto suo. Né l'industriale con bilancio in attivo salverebbe dal fallimento un banchiere chiedendo credito, pagando interessi e rischiando per sé il collasso economico.
Perciò un sistema che mette in concorrenza banchieri privati e industriali privati è a dir poco da manicomio criminale d'Aversa.
Gli industriali capaci fanno fallire le banche, perché creando profitto diventano finanziariamente autonomi: non comprano, non mangiano, non pagano credito. Reinvestono i profitti invece di portarli in banca.
Perciò un banchiere capace, per vendere denaro, deve tenere gli imprenditori in perenne difficoltà, come condannati all'impiccagione, con la corda al collo dei tassi crescenti, per impedire che producendo profitti rendano l'economia indipendente dalla finanza.
La concorrenza spietata fra imprenditori della finanza e del mercato non può che portare ai popoli impoverimento e morte come in Europa per mano della BCE. E la soluzione è una sola. 
O si rende pubblico il mondo della finanza o si rende pubblico il mondo dell'impresa entrambi privati sono l'apocalisse.
Dove c'è sviluppo economico, la crisi finanziaria è garantita. E dove le banche fanno grossi e grassi profitti falliscono le imprese, si indebitano gli Stati e stritolano i poveri di macelleria sociale, aspettando epidemie e pandemie.
Chi ha detto che la pace è la continuazione della guerra con altri mezzi temo che abbia centrato il problema. Come valido surrogato alla guerra rumorosa, c'è quella silenziosa a colpi di crisi bancarie o recessioni economiche. Con i popoli stritolati fra l'incudine del mercato che non offre più occupazione e salario, il martello della Finanza coi "TASSI USURARI" e le ambulanze della politica, che a colpi di "TASSE RAPINA", salvano capre e cavoli completando il lavoro di macelleria sociale a regola d'arte.

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