lunedì 30 marzo 2020

Qua va reinventata solo la sanità o l'Italia?


Non è per niente scandaloso che il popolo italiano, dalla sera alla mattina, non riesca a stravolgere la propria abitudine ai rapporti sociali fuori di casa, e debba rimanere agli arresti domiciliari per non diffondere l'infezione di coronavirus.
Invece è più che scandaloso che i soggetti preposti a conservare  la loro abitudine ad un servizio pubblico secondo scienza e coscienza, come gli operatori del servizio sanitario italiano, non siano attrezzati o qualificati a farlo in assoluta sicurezza per non ammalarsi e dover curare se stessi al posto dei malati, come sta avvenendo per l'emergenza covid19 nel nord Italia.
Perché se questo avviene nelle regioni settentrionali dell'eccellenza e dell'efficienza, dove medici e infermieri stanno rasentando, anzi sono sconfinati nell'eroismo, con decine di morti, per assistere i malati, allora è evidente che il servizio che si rende agli utenti italiani è completamente sbagliato, e ci ha fatto superare la Cina per numero di morti.
È funzionale più alla malattia che alla buona salute e non solo degli utenti che negli ospedali italiani le infezioni mortali se le beccavano pure prima, ma ora anche degli stessi operatori sanitari super specializzati e qualificati a livello mondiale.
Perciò, ad emergenza finita, dovremmo cercare di capire se in queste barbare condizioni siamo arrivati per l'incuria e l'irresponsabilità della nostra politica e burocrazia, o perché gli enti sovranazionali da cui dipendiamo politicamente e finanziariamente hanno costretto i nostri governi ad operare tagli di spesa pubblica assolutamente demenziali per non dire criminali.
Perché se oggettivamente hanno o stanno abusando di questo strapotere con la complicità colposa o dolosa della classe dirigente italiana, dovrebbero essere chiamati a rispondere di genocidio davanti a un tribunale mondiale dei diritti dell'uomo. E sempre che non abbiano già disarmato pure quello.

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