Ciò che non aiuta la pace sociale, la sabota.
Dalla buona religione non
si riesce ancora a ricavare una buona politica; né la buona politica è riuscita
mai a selezionare per l’Umanità una religione produttiva e pacifica per tutti.
E se non rischiassi il torcicollo
a guardare dietro, direi che in Italia, 2000 anni di cattolicesimo e 66 di
democrazia non solo sono riusciti a peggiorare gli italiani ma anche a
sfasciare l’Italia. E a voler essere obbiettivi, se in 33 anni di vita terrena
il figlio di Dio non è riuscito a risolvere il problema della convivenza
pacifica e produttiva degli umani, perché mai dovrebbero riuscirci oggi i
sacerdoti della cultura, politica, giustizia, mercato e chiacchiere
dell’informazione assortite?
No, non c’è niente di nuovo
sotto il sole. Ovunque si tenti di cercare la chiave dei problemi dell’Umanità
si trova una serratura arrugginita, un buco nero. Alcuni credono nella cultura
come fosse religione, altri nella politica, nella giustizia o nel mercato, ma
se tutto serve eternamente alla guerra fra Continenti, Popoli, Stati, Famiglie
e singoli individui: è solo un ammasso di ruggine spacciato per oro colato.
A questo mondo non esiste
niente per cui valga la pena di accapigliarci: perché a fare “giusto” l’uomo
non è solo la cultura, la religione e derivati, ma è anche il “posto”; il
territorio in cui si trova a vivere, che può convertire un “uomo giusto” in uno
tanto sbagliato da diventare un pericolo pubblico, violando le leggi da
anarchico, terrorista, corrotto, mafioso.
Allora la domanda che sorge
spontanea è questa: siccome i popoli non cambiano la cultura e la religione con
la stessa frequenza delle mutande, ma cambiano in maniera quasi ossessiva e
quotidiana, politica, giustizia e mercato; allora non credete che ci si debba interrogare
se il popolo italiano, per la formazione filosofico-teologica che riceve, è più
giusto per essere governato da un tiranno in una dittatura, o per
autogovernarsi democraticamente?
Posto che il popolo
anarchico, terrorista e mafioso come è ora quello italiano, è perfetto per
accoppare un dittatore già nell'utero materno e disfarsi pure della madre
dittatura, (basta guardare l’uso che ne facciamo dei Premier democratici: vedi
Berlusconi) ma è un autentico suicida se sceglie di autogovernarsi democraticamente,
perché dimentica come un ubriacone che lui è insieme governato e governante,
schiavizzato e schiavista, somaro e sovrano.
Quindi è liberissimo di
pensare da matto nel chiuso del suo cervello, e sentirsi cattolico, laico,
comunista, liberale, credersi Napoleone o Cleopatra, e fare il matto in casa
sua senza risparmio; ma passando da pensatore ad attore, ha solo da rispettare
le leggi dello Stato "senza se e senza ma". E non importa un
accidente se e quanto le condivide, e non importa nemmeno se è un lavacessi o
il Presidente della Corte Costituzionale, o della Repubblica, perché di fronte
alla legge non ci sono cittadini disuguali.
E allora domandiamocelo, se
in Italia il pluralismo culturale, religioso e informativo e il garantismo
giudiziario servono a formare liberi pensatori, o eserciti di anarchici,
terroristi e mafiosi sempre in rotta di collisione con lo Stato per impedire al
Premier di governare, o per assaltare la diligenza derubando lo Stato, o per
attentare alla Costituzione e alla democrazia scambiandola per dittatura, o per
corrompere gli addetti a danno dei contribuenti. Perché i popoli o i cittadini
alle quattro stagioni non li hanno ancora inventati: se sono giusti per
difendersi da un dittatore matto e sanguinario, sono maledettamente sbagliati
in democrazia, e possono vivere solo da suicidi e auto schiavizzarsi da somari,
non sapendosi sovrani.
Non sapendo di essere nel
contempo popolo e Stato; quello italiano ha assassinato i doveri e pretende che
lo Stato diluvi diritti, (ma con i soldi di chi?) e da Stato vuole un popolo
pantalone che accetti vagonate di doveri pagando a piè di lista tutte le
ruberie pubbliche e le catastrofi da anarchismo, terrorismo, mafia e corruzione
e chi più ne ha più ne metta.
Insomma io credo che
l’Italia sia arrivata alla frutta come democrazia, certamente per una casta
politica da pianto, ma anche perché il popolo è formato culturalmente per non
essere più schiavizzabile, ma per schiavizzarsi da sé, pensando liberamente (e
fin qui tutto bene, anzi benissimo) ma poi agendo anarchicamente alla faccia
del legislatore che da 66 anni si illude, sfornando leggi erga omnes alla
velocità e quantità di una industria di bottoni, di trasformare un popolo
“dispettoso” in uno
“rispettoso” della legge e
della magistratura italiana.
Ma questi sono tutti conti
senza l’oste culturale, che in Italia continua a formare individui tanto liberi
di pensare ai ca..i propri, che non accettano più di farseli governare da un
Premier e lo combattono come fosse un tiranno. Salvo che tale lo è, ma di panna
montata. Ogni singolo cittadino è governato e governante, suddito e tiranno, e
combattendo o sfruttando lo Stato, tiranneggia se stesso.
Quindi in Italia non
avremmo la casta politica ridotta a calamità sociale, se non avessimo le caste
intellettuali di matti: l’istruzione e l’informazione che sono
anacronisticamente anti tiranniche: resistenti ad una tirannia inesistente. Non
volendo vedere e accettare che in Italia non esiste più il problema del Premier
come potenziale schiavista e tiranno.
Il vero rompicapo dei
popoli liberamente pensanti e agenti alla faccia di leggi e giudici, non è il malgoverno di un tiranno da combattere, ma il nongoverno di un povero cristo di Premier
abilitato a risanare tutto ma solo con la lingua: perché se governando macella
il popolo bue è un premier da dio, ma se per sbaglio intacca i privilegi e il
potere delle classi dirigenti capacissime di governarsi da sé, (mangiandosi
l'Italia viva e morta), allora passa da dio a porco da macellare e convertire
in mortadelle, zamponi e cotechini.
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