Produrre o fallire questo è il problema
Se
fra le preoccupazioni di noi umani non è mai rientrata, né mai rientrerà quella
del rifacimento della "volta celeste", costruita dal Padreterno miliardi di anni
fa, con un tale spreco di inossidabili materie prime da renderla forse
immortale; non possiamo certo esimerci dal capire in che condizioni versano
"i
sottostanti 205 cieli appesi a
casaccio, denominati Stati”, (gioia
dei ricchi e incubo quotidiano dei poveri) sempre a rischio collasso, manco
fossero appesi a quattro lacci di scarpe sfilacciati.
E
quindi noi italiani, per tentare di capire, dovremmo rivolgerci due domande
interconnesse: in questi ultimi sette decenni di democrazia il mondo della
cultura ha predisposto il popolo ad auto governarsi da sovrano o da somaro? E
lo Stato, con la sua milionaria classe dirigente, si è realmente organizzato da
Stato liberale, con la necessità di rendere competitivo e produttivo il popolo,
e in aggiunta di proteggerlo dai disonesti, perché Pantalone non finisca
rapinato dalla mafia, prima ché tassato dallo Stato, che di tasse vive e senza
tasse muore?
E
qua la risposta è unica: in Italia ci manca il popolo sovrano, ma pure lo Stato
di diritto, perché la lotta (forse finta) fra comunisti e liberali ha impedito
e impedisce a chi governa di dare al Paese i connotati dello Stato sociale al
servizio dei poveri, più lo Stato liberale al servizio dei ricchi. E quando i
poveri si impiccano e i ricchi scappano per non fallire, uno si domanda: ma i
nostri comunisti e liberisti, oltre che a tentare di superarsi a vicenda con
ideologie demenziali, a che diavolo servono?
Il
comunismo è stato ormai declassato dalla storia a ideologia genocida, e magari
sarà ancora imbattuto a livello planetario; ma a giudicare da come funziona il
liberismo ne l’intero Occidente e nella UE in primis, credo si possa affermare
senza paura di smentite, che il comunismo sarà pure imbattibile come ideologia
criminale, ma in quanto a demenza, il liberismo attuale non teme confronti.
Marx
pensò un sistema Stato comunista autonomo, grazie a l’abolizione della
proprietà privata; ma la scarsa produttività sociale portò il mezzo mondo
comunista alla bancarotta prima di un secolo. Invece i liberisti hanno pensato
un sistema Stato fallito a prescindere, dipendente al 100% dal popolo
contribuente, e quindi corroso da evasione tributaria, ruberie, truffe,
indebito assistenzialismo, speculazioni, strozzinaggio, mafia, corruzioni
dilaganti e recessioni pilotare, perciò ingovernabile soprattutto ora che non
esiste più il mercato chiuso, e nella competizione globale, ai danni economici
interni si aggiungono quelli mondiali.
E
il sistema ibrido italiano comunista liberista è ancora più idiota: è
straripante di comunisti “finti mangia padroni” che dovrebbero avere interesse
a risanare e conservare ricco lo Stato, ma non riescono ad impedire che i
ricchi fuggano prima della visita di Equitalia; né che la classe media venga
quotidianamente tassata e ripulita da malfattori pubblici e privati, prima che
gli esattori di Equitalia presentino il conto aggiungendo danno a danno.
E
il consenso in perenne carestia, induce i politici a ricercarlo ossessivamente
offrendo lo Stato spalancato, a parassiti pubblici e privati, ladri, evasori,
truffatori, sfruttatori, speculatori, usurai, mafiosi e corruttori
professionisti, che lo ripuliscono dai contanti e lo rimpinzano di cambiali.
Ora
ditemi voi se per il popolo italiano non è un affare poter disporre al prezzo
di uno, di due meravigliose opzioni politiche omicide: morire di comunismo
parassita + liberismo demenziale.
Un
quarto di secolo fa i russi si sono liberati del comunismo perché hanno capito
che era perfetto per reggere alla guerra fredda Russia-America, ma impoverendo
e uccidendo solo comunisti.
L’Italia invece ha sposato
felicemente il comunismo e gli ha offerto di mangiarsi il Paese, potendo
disporre di una razza speciale di cuochi liberisti (unici e soli responsabili
dello sfascio italiano): gli imprenditori illusi e i loro lavoratori
ciechi che hanno accettato l’ingrato compito di apparecchiargli la tavola,
producendo ogni anno 100 miliardi di interessi passivi per gli strozzini della
finanza padroni del debito pubblico italiano; e gli altri 700 per i disservizi
della elefantiaca burocrazia comunista di ottimo appetito, insediata pure nelle
sottoscale, scantinati, ammezzati e cessi delle istituzioni italiane, come la
tenia parassita che divora e uccide il disgraziato che la ospita.
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