In Italia i furti sono a norma
Una
volta le leggi le facevano i legislatori, e
gli azzeccagarbugli si industriavano a
trovare l’inganno,
le smagliature nella trama legislativa che non scoraggiavano o incoraggiavano
il crimine o ne impedivano la repressione e quindi garantivano la parziale o
totale impunità.
Fino
a mezzo secolo fa, questa categoria di super professionisti capaci di aggirare
la legge e di gabbare politici e giudici non era poi così numerosa. Ma da
allora la lenta pioggerella è diventata diluvio universale, visto che ora
l’Italia ha avvocati, professionisti, consulenti, tecnici di tutte le razze e
burocrati in quantità industriale, e non è più l'inganno a disarmare la legge, (a
bagnarle le munizioni), ma è la legge che arma e favorisce l’inganno, il
crimine e l’impunità.
Le
lobby, le corporazioni, le consorterie, le burocrazie, le associazioni e i
sindacati ormai bruciano il legislatore su l’anticipo: pensano l’inganno
e poi trovano il modo di obbligare la politica a confezionare la legge a misura;
così l’inganno finisce inglobato nella legge: perfettamente legalizzato.
Il
crimine, l’abuso, l’appropriazione, l’omissione e la falsificazione diventano
legali: pane quotidiano. Ed è quanto basta per rendere inoffensiva la
magistratura che poi non ha alcun potere sui crimini a norma di legge, o sugli inganni
legalizzati. Anzi, i giudici rischiano l’incriminazione se osano
perseguirli.
Così
per questa via, la burocrazia pubblica e il groviglio inestricabile delle
professioni, associazioni e sindacati che sono una altrettanto potente
burocrazia privata, ha raggiunto livelli di strapotere e immunità tali, (altro
che impunità) da portarsi al guinzaglio come cagnolini, i legislatori e i
governanti, mentre la magistratura si dibatte impotente nel farraginoso
groviglio legislativo: tenta di indagare ma poi è costretta ad archiviare per
anni e decenni. Perché ne l'ex Belpaese, ormai non v’è abuso pubblico (o abuso
privato benedetto dalla burocrazia) che non sia rigorosamente a norma. Da noi
le leggi si applicano solo per i nemici e si interpretano per gli amici,
portatori sani di denaro, potere, favori.
Solo
le intercettazioni scoperchiano il vaso di pandora. Ma chiaramente bisogna
aspettare che sia proprio il farabutto in un momento di distrazione, a
scivolare sulla buccia della banana che s'è sgranocchiato, e ad incriminarsi e
sbattersi in galera da solo, fornendo via telefono le prove della colpevolezza
sua, della sua cricca o peggio consorteria o massoneria di cui ne è componente
o capo.
Insomma
siamo alla giustizia affidata al buon cuore dei criminali, perché le classi
dirigenti disoneste di questa povera Italia, in sette interminabili decenni si
sono fatte confezionare una tante quantità di leggi “ad”:
personam, casta, corporazione, sindacato, consorteria, associazione a
delinquere, che per reprimere la montagna dei “crimini” che si consumano
quotidianamente, "a norma", ci servirebbe l'attuale organico di
magistrati moltiplicato per un milione: roba da sogno.
Viviamo
in un mondo alla rovescia e abbiamo ancora difficoltà ad accettare che i veri
tiranni italiani non sono più i politici che ormai devono rubare per comprarsi
il potere. Sono i burocrati e i professionisti con agganci pubblici che quel
potere lo hanno a tempo indeterminato e ne abusano in assoluta e perfetta
legalità. Hanno si il problema della spartizione della refurtiva miliardaria di
cui si appropriano, ma dividendo bene la torta, si comprano l’intero Parlamento
e l’intero Governo: dispensando qualche posto di lavoro, qualche vestito
firmato, qualche biglietto di viaggio, qualche passaggio in barca o in
elicottero, un orologio ecc. ecc.
Ma per la stampa italiana, miope o complice, la nostra classe politica sarebbe una “casta” intoccabile e inamovibile di dittatori strapotenti e ladri. Poveri illusi loro e poveri noi; quando ci accorgeremo che usando i politici da utili idioti, quelle povere vittime indifese e innocenti della burocrazia, sindacato, associazioni, professioni, e finanza, si sono già fottute popolo e Stato, non ci rimarrà manco trippa per gatti scaduta.
Ma per la stampa italiana, miope o complice, la nostra classe politica sarebbe una “casta” intoccabile e inamovibile di dittatori strapotenti e ladri. Poveri illusi loro e poveri noi; quando ci accorgeremo che usando i politici da utili idioti, quelle povere vittime indifese e innocenti della burocrazia, sindacato, associazioni, professioni, e finanza, si sono già fottute popolo e Stato, non ci rimarrà manco trippa per gatti scaduta.
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