domenica 16 gennaio 2022

Senza cultura, la politica resta come un mobile Ikea smontato.


La storia lo ha certificato fuori da ogni dubbio. Chi, credendo fermamente nella abolizione della proprietà privata e nella cooperazione, sì aggrappò alla ciambella di salvataggio comunista, finì annegato.
Ma ora, chi vede capacità salvifiche nel liberismo mondiale competitivo, e giura che l'economia nazionale a cui lavora, produce e contribuisce ha funzione sociale, è quantomeno fuso. Persino più di quel tale che avendo urgente bisogno di una trasfusione di sangue andò a chiederla ad una famiglia di vampiri.
Insomma, se un popolo teoricamente super acculturato si dimostra incapace di competere onestamente in un sistema liberale; altrettanto incapace resta in uno comunista, dove la carenza di buona cultura e vera moralità, può vanificare o sabotare qualsiasi forma di cooperazione, fino ad impedire che la ricchezza privata si converta in pubblica utilità.
Senza istruzione e informazione capaci di maturare negli Individui e nei popoli una sana coscienza collettiva, che li induca a cercare il giusto equilibrio fra competizione e cooperazione, qualunque politica finisce per avere la stessa capacità legante e costruttiva de l'impasto cementizio senza cemento.
Ora voi mi chiederete di giustificare questa pesante accusa. E io ci provo.
Per caso, sapreste indicarmi uno Stato Democratico tra i 5 più grandi produttori di ricchezza del mondo che abbia usato l'immenso potere finanziario "pre-covid" per ridurre il numero dei poveri e aumentare quello dei ricchi?
Non angustiatevi, non esiste. In ogni angolo del pianeta, America compresa, esportatrice di democrazia a cannonate, (e Cina a "untorate?"), la politica è asservita alla Finanza. 
Allarga la platea dei poveri e concentra la ricchezza per restringere quella dei Ricchi. 
Voi, in questo genere di politica, ci trovate qualcosa di veramente comunista o veramente liberale? Se si, Complimenti! io no.
Ma quel che è peggio, in Italia non sono i comunisti che hanno arruolato i liberali da salvatori di poveri; ma i liberali rapaci della finanza e del mercato travestiti da comunisti come fossimo in un perenne carnevale, che hanno appaltato ai comunisti, decomunistizzati, la "tratta degli schiavi" nazionali e d'importazione.
I finti Liberali rapinano la borsa e la vita a laboratori e mini imprenditori inermi come ebrei da sterminare con quattro mosse vincenti.
Erogano servizi pubblici da terzo mondo, giustizia a babbo morto, e arraffano tassì e tasse rapina.
Pronunciare ancora la parola democrazia in Italia è una bestemmia. In nessun angolo del pianeta è mai esistita una democrazia senza la sinistra che si oppone alla destra o la destra alla sinistra. Parola di Norberto Bobbio.
I nostri governi "ambidestri" (ieri occulti, ora palesi) sono la prova provata che in Italia, chi ha voglia di opposizione, può solo opporsi a se stesso o cercasi in giro per il mondo qualcosa che non puzzi di cannibalismo "democratico".
Franco Luceri

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