Rottamare gli autisti politici o il catorcio Italia?
Che della vecchia classe dirigente ci sia poco da
salvare, è chiaro anche allo scemo del paese. E dopo Berlusconi, Renzi ha
sfondato una porta aperta parlandoci di rottamazioni e ricambi generazionali
della classe dirigente.
Però quello è solo lo spicchio insignificante
dell’intero e vero problema. Ancora nessuno ha provato a domandarsi: ma del
sistema Italia nel suo complesso, (depurato dagli addetti idioti e disonesti),
cosa si può ancora ricavare? Quale istituzione, può iniziare subito a
garantirci una decente funzionalità, se depurata dai vecchi marpioni del
potere?
La scuola, la sanità, i trasporti, la previdenza, le
amministrazioni periferiche, il lavoro privato, l’impresa, le tasse, le banche,
le assicurazioni o la magistratura? Io dico, nessuna di queste. Siamo alla
cancrena istituzionale al 1000%.
Chi pensasse che bastano pochi correttivi sul fronte
della burocrazia sfaticata, politica ladra ed Equitalia rapace, si ricreda con
urgenza e provi ad ascoltare questa storia.
Un giovane trova la sua prima occupazione a 600 euro
mensili, ma a venti chilometri da casa. E' un avvenimento storico, in un Paese
col 40% e passa di giovani disoccupati.
Gli amici ci mettono una piccola automobile gratis, ma
deve farsi il passaggio di proprietà a suo nome e partono le prime 500 euro per
un’auto che ne vale 50. Poi vanno in pellegrinaggio alla ricerca di una
compagnia di assicurazione non esperta in salassi e partono altri 1100, poi
ancora 150 di bollo, deve fare il collaudo e passa dal meccanico per una messa
a punto da 200 euro, collaudo compreso, poi passa dal distributore e ci mette
le prime 10 euro per andare a guadagnarne 20.
Per un catorcio ricevuto in regalo, ma che gli
garantisce la mobilità e quindi la possibilità di lavorare e mantenersi ha
speso già 2000 euro di amici e parenti finanziatori. Ne guadagnerà in un anno,
al netto delle spese di benzina, 3600. Ma poi ci sono gomme, olio, riparazioni
varie (qualche multa che è sempre gradita) e rischia di non riuscire nemmeno a
mantenere l’auto (anzi il catorcio) con quello che prende di stipendio.
Per mangiare, vestirsi e vivere è possibile solo
grazie alla famiglia, ma questo lusso lo Stato te lo consente solo se paghi le
tasse. E con quali soldi un giovane si procura la casa, si sposa, fa figli e
paga tasse per mantenere anche lo Stato?
Quindi la rottamazione della classe dirigente non
cambia di una virgola le condizioni di quel 40% di giovani da cui dipende il
futuro economico degli anziani. Se pure lavorassero tutti, non sarebbero in
grado nemmeno di mantenere se stessi, manco se lo Stato azzerasse le tasse e
gli 850 miliardi che gli servono se li procurasse svendendo l'Italia.
Allora dobbiamo guardare i problemi di casa nostra da
un altro punto di vista. Forse il tempo della rottamazione degli autisti
politici è passato. Cambiando autista, le prestazioni di un auto possono
cambiare dalla notte al giorno. Ma un’auto prelevata dalla pressa dell'auto
demolitore la puoi affidare ad una squadra di campioni mondiali di formula uno,
ma non caveranno un ragno dal buco.
Quindi l’Italia aveva bisogno di autisti politici,
burocratici e giudiziari degni di questo nome, 40 anni fa. Oggi ha solo bisogno
di uno sfascia carrozze di fiducia. Visto che i farabutti non hanno difficoltà a
difendersi dalle fastidiose punture delle zanzare giudiziarie; mentre i
galantuomini devono subire immobili i salassi mortali dei vampiri finanziari e
sorridere per non indispettirli.
Muovere un mattone a questo Paese, che non ha più un
solo mattone né pubblico, né privato integro, è più complicato che riportare in
vita Pompei e pompeiani a prima de l'eruzione del 79 d. C.
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