giovedì 22 dicembre 2011

DEMOtirannia


DEMOtirannia

Jean Rostand diceva: "fin quando ci saranno delle dittature, non avrò il coraggio di criticare una democrazia". E aveva perfettamente ragione. Alla sua morte, nel 1977, non vi era ancora una sola buona ragione per dimenticare quali sofferenze aveva inflitto il nazismo in Europa, perciò era semplicemente demenziale criticare la democrazia.
Ma ora che le democrazie europee hanno raggiunto l'età della pensione e non c'è calcolatore elettronico in grado di conteggiare i danni biologici, sociali, ambientali, etici, politici ed economici che hanno generato, è solo da suicidi rinunciare a capire l'origine dei guasti democratici e denunciarli, posto che la libertà di pensiero e espressione è talmente smisurata che in Italia gli atei si sprecano persino in caricature del Papa.
Pure io ho ritenuto blasfemo, dopo gli orrori del nazismo, criticare la nostra democrazia italiana, ma temo che non criticare il governo del popolo sia altrettanto sbagliato, come piantare un albero senza un palo rigido di sostegno che lo aiuti a crescere dritto, che gli impedisca le posture sbagliate che lo portano alla stessa deformità  del sistema totalitario e persino peggiore, ad osservare gli attuali stati europei alla bancarotta, a rischio guerra civile o dittatura.
Io ci sbatto il cervello da  25 anni per capire quali posture sbagliate portano le democrazie alla deformità totalitaria, anche se la libertà di aggredire il potere è così spinta, che quelle deformità sembrerebbero indimostrabili. Come può esserci dittatura dove c'è tanta libertà di parola e di partecipazione politica?
E invece è proprio quella libertà smisurata e nel contempo inefficace, inconcludente, inservibile il primo testimone d'accusa, che ormai la democrazia è a prova di terrorismo culturale e materiale.
E' una lastra di gomma blindata anche contro le bombe atomiche, perché vi è una sola maggioranza sociale con doppio potere: governare a Palazzo Chigi e poi uscire e fingere di opporsi a sè stessa. Voi riuscite ad immaginarvi la scena da manicomio di un Berlusconi che entra a Palazzo Chigi col potere di governare, e quando esce esercita altrettanto legalmente il potere di criticare i suoi decreti, perché sia da governatore che da oppositore, è sempre espressione della stessa maggioranza?
E pure è normalissimo, dove la classe sociale maggioritaria  ha fatto incetta di privilegi abusando del potere di governo, e poi finge di contestare se stessa, ma non perchè ha fretta di risarcire la collettività degli abusati.
In altre parole, alla demotirannia si arriva quando una classe sociale è maggioranza sia nello schieramento che governa il Paese, sia in quello che in Parlamento dovrebbe opporsi e contrastare le degenerazioni del governo. Come dire che il circuito controllati e controllori si è chiuso (come un circuito elettrico) e il flusso dei diritti e privileggi legali è diventato unidirezionale, scorre sempre  verso quella classe sociale maggioritaria e a danno dell'altra a cui non rimane che l’illegalità come alternativa al suicidio.
Se voi in Italia riuscite a trovarmi un imprenditore che vivendo di profitto onesto è arrivato all’età della pensione senza rogne bancarie, tributarie o giudiziarie di corruttore della politica, o omissione dolosa di scontrino fiscale sia pure per un leccalecca, avete fatto un lavoraccio.
Ecco perché in Italia il tiranno può consentirci e garantirci qualunque criminale libertà di parola, e persino legalizzare gli attentati terroristici, perchè le demotirannie sono a prova di bomba atomica. Chi usa la libertà di parola per protestare, è come un cane legato alla catena, libero di abbaiare fino a perdere la voce, e persino libero di mordere, perchè al massimo morde la sua coda. Il potere di opporsi al governo e di imporgli dei cambiamenti, ce l'ha sempre e solo la stessa classe sociale che governa, anzi che abusa del potere di governo. Ed è come aver inglobato il potere legislativo in quello esecutivo o viceversa: è come aver ridotto a due i poteri dello Stato.
Quindi la democrazia è possibile solo se si riesce a conservare un equilibrio numerico fra lavoratori e padroni, in modo che il potere di governare legalmente e il potere di opporsi legalmente non diventino entrambi monopolio della sola classe dei lavoratori o della sola classe dei padroni.
Perchè in questo caso, la classe sociale monopolista avrebbe il potere di rendersi legale anche l'omicidio, e l'altra si troverebbe da fuorilegge anche quando respira nel sonno.
In Italia, siamo esattamente così. C'è una classe sociale di boia inconsapevoli al governo del paese: i lavoratori dipendenti e i pensionati sindacalizzati privati e pubblici; una di condannati a morte: i mini imprenditori onesti; e una di condannati alla corruzione, all'elusione, all'appalto truccato e all'esportazione di capitali nei paradisi fiscali, all’usura e chi più ne ha più ne metta: cioè imprenditori disonesti per necessità, multinazionali e banche.
Ma voi direte, dov'è fin qua la dimostrazione scientifica che quella italiana è una demotirannia? E' presto detto.
La classe dei padroni, per un lavaggio sindacale e politico sbagliato si è ridotta ad un risibile 7% di imprenditori. E quella dei lavoratori si è ammalata di elefantiasi, raggiungendo il 93%.
A questo punto chi può cambiare o conservare il sistema sono sempre e solo i lavoratori dipendenti: sono governo e opposizione: sono i demotiranni inconsapevoli del terzo millennio. Così politicamente e sindacalmente potenti da mettere in fuga una potenza economica del livello della Fiat, e di almeno altre mille già delocalizzate, anzi scappate.
E' per questa ragione che destra e sinistra hanno deposto le armi e stanno legittimando il governo Monti ad una macelleria sociale inimmaginabile sotto il governo Berlusconi. Perché destra e sinistra sono espressione della stessa classe sociale: i lavoratori dipendenti e pensionati sindacalizzati. E non si poteva lasciare ad un imprenditore come Berlusconi, il diritto di imporre sacrifici ai lavoratori.
Insomma in democrazia, la classe sociale maggioritaria è legittimata ad abusare del potere, ma in realtà abusa di se stessa, essendo essa l’unico potere legale. Ha tutto il diritto di perseguitare la minoranza degli imprenditori come fossero banditi, ma poi non ha il potere di imporgli di assumere operai, di produrre profitto legale, di pagare salari e contributi, di pagare tasse e in fine d’impiccarsi, perché tutti hanno diritto di rosicchiargli il profitto onesto nelle democrazie, ma agli imprenditori è lasciata solo la refurtiva se si rassegnano a rubare, o in alternativa la morte, se non hanno imparato o si rifiutano di rubare.
Queste sono le democrazie occidentali: sembrano economicamente fallimentari, ma di fatto sono culturalmente, politicamente e giudiziariamente fallite da almeno tre decenni, per la scandalosa concentrazione del potere legale nelle mani dei dipendenti, pensionati e relativi sindacati, e per conseguenza di quello criminale nelle mani dei padroni.
Oggi Jean Rostand non commetterebbe l’errore di far mancare la sua critica al governo del popolo, che di fatto è il malgoverno della schiacciante maggioranza dei lavoratori indotti da sindacalisti, politici, giudici e da intellettuali acefali, ad assassinare gli imprenditori e quindi ad impiccarsi di disoccupazione e miseria.
Non ricordo più il titolo, ma c’era una battuta di un film che mi sembra calzi perfettamente al bel servizio di pulizia che la classe dirigente sta rendendo alle demotirannie, e che recita così: “non tutti quelli che ti buttano nella merda lo fanno per farti del male, e non tutti quelli che ti tirano fuori lo fanno per farti del bene”.
Mai i poveri lavoratori sono stati tanto poveri quanto lo sono adesso che la cultura, la politica, la giustizia e il sindacato li cavano dalla merda della povertà e disoccupazione, non per ripulirli, ma solo per sfruttarli, usa e getta, fino all’omicidio.
Basta un solo Scilipoti a conservare o togliere il potere ad un Premier. Pensate davvero che tre milioni di imprenditori, di cui almeno il 90% a rischio fallimento, possano reggere lo strapotere politico di trentacinquemilioni e passa fra dipendenti e pensionati, liberi di spostare la loro valanga di voti verso chi garantisce più salari e più pensioni? Io non credo. 
Senza una seria riqualificazione della coscienza collettiva,   indotta   almeno da una minoranza di intellettuali onesti, sopravvissuti, nemmeno la dichiarazione che l'Europa è in default, potrebbe convincere chi di potere legale ne ha troppo, ad autolimitarselo: a smetterla di abusarne per non farsi del male, facendo da volano al potere criminale della mafia e a quello pseudolegale della finanza.
Meditate gente, almeno sotto Natale e finchè siamo in tempo.
E' la crescita del PIL a tirarsi a rimorchio salari, pensioni e quant'altro. Voi pensate che sia per un puro gioco del caso che l'intero Occidente ha un PIL rachitico e invece L'Oriente lo ha esplosivo?
E' un'inezia, è un diverso equibrio di potere, è una diversa conflittualità fra lavoratori e padroni a fare la differenza. Speriamo che non sia solo il Padreterno a poter mettere riparo.

Nessun commento:

Posta un commento