lunedì 7 maggio 2018

È finta la ricchezza non generata dalla cultura


Solo dal proprio arricchimento culturale può scaturire arricchimento economico per sè senza impoverire gli altri. 
Perché la ricchezza immeritata che piove a titolo di protezione sociale, o peggio, in forza di un esagerato potere contrattuale classista, (sindacale e politico) impoverisce tutti i contribuenti che finiscono gravati da imposizione tributaria anomala, esagerata, insostenibile. 
E quando in conseguenza di ciò, la loro produttività ONESTA si affievolisce e alla lunga cessa, finisce anche la protezione sociale artificialmente indotta da leggi idiote e legislatori acefali o tiranni.
In Italia tutta la burocrazia parassita e ladra, salvo rarissime eccezioni, ha titolo per arricchire indebitamente imponendo tributi insostenibili a danno di lavoratori e imprenditori onesti.
E l'impennata di povertà e debito pubblico che ne sono conseguiti, dalla sistematica distruzione della competitività, stanno spingendo popolo e Stato nel baratro del default.
Insomma per farla breve, un popolo che artificialmente punta all'arricchimento economico, prima che a quello culturale, fa poca strada e ritorna più povero di prima.
È la scuola che può formare e garantire un popolo produttivo, onesto, responsabile. Dove la scuola fallisce la sua miracolosa funzione culturale, nessuna istituzione e ripeto nessuna, può mettere riparo, se non aggiungendo danno a danno.

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