venerdì 20 luglio 2012

Ma quale conflitto d’interessi!


Ma quale conflitto d’interessi!
Gli italiani, senza riuscire a darsi un futuro, hanno già sprecato 65 anni di "quasi democrazia?", e devono affrettarsi a capire se vogliono uno Stato che dipenda dal popolo o un popolo dallo Stato. Perché ora il “risanamento” dello Stato sta portando al fallimento il popolo e con qualche serio rischio di guerra civile. E non mi sembra che gli italiani abbiano tanta spiccata vocazione autolesionista da chiedere ai propri rappresentanti sindacali e politici di aiutarli a schiattare.
Se il popolo riceve dallo Stato l’esatto contrario di quello che tenta di darsi attraverso le rappresentanze sindacali, economiche e politiche: lo Stato è una tirannia vera e una democrazia finta.
Usando il potere della maggioranza e facendo amministrare lo Stato esclusivamente ai lavoratori dipendenti, (che sono una immutabile maggioranza) la politica è riuscita ad impoverire il popolo e ad arricchire burocrati, banchieri e grossi industriali.
Questo lo ha fatto per cinque decenni senza che un solo imprenditore sia entrato da Premier nella stanza dei bottoni. E quando è arrivato Berlusconi, burocrati & compagni che si erano già mangiata l’Italia (spostandosi a piacimento nei tre poteri dello Stato senza conflitto di sorta) hanno sollevato un tale scandalo perché Berlusconi da Premier era "in conflitto di interessi" e avrebbe avuto il potere di un tiranno, da paralizzarlo e perseguitarlo per 17 anni fino a costringerlo a dimettersi.
Ora una domanda sorge spontanea. Ma in uno Stato governato esclusivamente da dipendenti, e con 65 anni di sfascio al suo attivo, siamo certi che in conflitto d’interessi sia l'unico imprenditore illuso che tenta di risanarlo, e non piuttosto i sindacalisti e i dipendenti che lo hanno sfasciato e che conservano un tale potere, non da scacciare dalla politica un pinco pallino qualsiasi, ma il dio degli imprenditori italiani, con un potere mediatico economico che a sentire la stampa comunista faceva spavento. 
E meno male che faceva spavento e per sbaglio gli hanno cambiato  solo i connotati, perchè l'intenzione primaria era quella di rispedirlo al Creatore come umano difettoso da rottamare.
Quindi, a conti fatti, è bene che Berlusconi e tutti gli imprenditori si tengano a distanza di sicurezza dall’amministrazione dello Stato come nei passati sei decenni di grande "sviluppo sfascista”, così gli italiani capiranno che burocrazia e sindacato lavorano a sottrarli alle difficoltà della "vita terrena", invogliandoli ad apprezzare il  superlusso della "vita eterna" esentasse.
E magari si pentiranno di aver preso a pietre in faccia Berlusconi, (in tutti i sensi); unico politico al mondo linciato per aver ridotto le tasse ai vivi. 
Anzi peggio, per aver detto di volerle ridurre.

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